Acquerelli
Dopo l'incisione la tecnica preferita da Enrico Fantini (pittore italiano del 900) è l'acquerello, probabilmemente perchè disciplina difficile che non perdona gli errori e non permette correzioni. In questa tecnica che non ammette compromessi ritrova parte del suo carattere un po spigoloso ma capace di grandi slanci di generosità.
L'Acquerello è una tecnica di pittura eseguita principalmente su carta, cartone, talvolta su seta con colori trasparenti temperati con gomma arabica sciolti in acqua. La qualità specifica dell’acquerello (che richiede una esecuzione molto rapida) è la trasparenza delle tinte, contrariamente alla tempera in cui i colori sono più corposi e opachi. I bianchi e gli effetti luminosi si ottengono e sono favoriti dal chiaro della carta su cui si stendono le tinte acquose dell’acquerello escludendo perciò l’uso della tempera bianca. È una tecnica antichissima già usata, sembra dagli egiziani, ma ebbe sviluppo soprattutto in Cina (su seta) dal III sec. a.C. al XV sec. e in Giappone dal VI fino al XIX. In Europa nel Medioevo, l’acquerello fu usato per la decorazione dei manoscritti.
Tale tecnica fiorì nel ‘600 nei Paesi Bassi, nel ‘700 in Francia e in Inghilterra, fino all’800 in tutta Europa e negli Stati Uniti. Tra i più famosi acquerellisti ricordiamo: Dürer, Turner, Bonington, Fragonard, Sargent, Raimondi, Nolde, Klee ecc. ecc.
Tutti gli acquerelli di Enrico Fantinii sono stati eseguiti dal vero.